FarePisticci su dissesto idrogeologico

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A distanza di tre giorni dalla furia del ciclone Nettuno occorre fare una riflessione seria sul rischio idrogeologico che attanaglia il nostro territorio. La macchina di emergenza messa in piedi dal Comune, in collaborazione con il NOV Protezione Civile, forze dell’ordine e Vigli del fuoco ha funzionato egregiamente, memori della lezione ricevuta ad ottobre. Molti sono stati i danni che Nettuno ha provocato ma, soprattutto, ci ha ricordato una tristissima verità: qui da noi, per la conformazione geologica del nostro territorio e per altri fattori che sono sotto gli occhi di tutti, un’ alluvione può facilmente rivelarsi una frana annunciata. Quello del dissesto idrogeologico e dei rischi che da esso derivano è un argomento ampiamente dibattuto dalle nostre parti, oggetto, in questi anni, di vari incontri, come quello recentemente organizzato da Legambiente, e di innumerevoli discussioni del Consiglio Comunale, senza dimenticare gli interventi e le manifestazioni di preoccupazione venute da associazioni come Coldiretti, singoli cittadini (come dimenticare la ribellione degli abitanti di Corso Margherita circa tre anni fa?) e le interrogazioni poste più volte dalla stampa stessa. Nonostante tutto questo, la questione sembra non avere risvolti pratici e di quegli interventi di cui gran parte del territorio del nostro Comune ha un estremo ed urgente bisogno, non si è vista neanche l’ombra. Siamo consapevoli della delicatezza della situazione e del fatto che i lavori necessari a consolidare come di dovere il territorio pisticcese sono particolarmente complessi ed onerosi, ma Nettuno è stato abbastanza chiaro: non c’è più tempo!
Chiediamo all’Amministrazione che le operazioni atte ad allontanare il rischio idrogeologico abbiano inizio il prima possibile – compresi provvedimenti sanzionatori per chi ha compiuto abusi – e che si proceda ad informare la cittadinanza periodicamente sullo stato di avanzamento dei lavori.
É inoltre auspicabile un serio intervento sulla rete fognaria e di convogliamento delle acque bianche nell’abitato di Marconia, soggetta troppo spesso ad allagamenti e che sono causa scatenante del fetore di Piazza Elettra all’altezza dell’Istituto Alberghiero.
Siamo, ora, nelle speranza che il metapontino non sia più oggetto di piogge di un’intensità simile a quelle di questi giorni, ma siamo anche nella triste consapevolezza del fatto che un nuovo Nettuno potrebbe rivelarsi fatale. Ricordiamoci, dunque, quella famosa espressione: “prevenire è meglio che curare”!

FarePisticci

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