“L’animale a sei zampe” di Vincenzo Celano fa tappa a Rotondella

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Il romanzo di Vincenzo Celano “L’animale a sei zampe” (Edigrafema, 2013), ambientato nella Basilicata della prima metà del secolo scorso, verrà presentato sabato 1 febbraio, con inizio alle 18, nella sala consiliare di Rotondella.
Nel corso della serata, coordinata dal giornalista Pino Suriano, interverranno l’autore, il critico letterario Angelo Tataranno e l’editrice Antonella Santarcangelo.
La narrazione ruota attorno alle avventure di una famiglia patriarcale immersa nella civiltà rurale, in particolare a quelle del Capitano Antonio e della sua giumenta Ida, simbiosi perfetta tra uomo e animale che ha segnato un’epoca. Sullo sfondo la sottomissione al Regime e lo spettro della guerra, fantasmi immaginari eppur reali, le feste e le fiere di paese, la concezione dell’istruzione come emancipazione sociale, la superstizione convivente con una religiosità devota che restituiscono scorci di vita che si fanno storia in chi ha il privilegio di venirne a conoscenza.
Vincenzo Celano (Castelluccio Inferiore, 1935) è giornalista e scrittore. Già autore di racconti, “I pesci non hanno oroscopo per la sera” (Manni, 1989 – con un’introduzione di G. Bàrberi Squarotti), narrativa venatoria, “La beccaccia e il professore” (Editoriale Olimpia, 2006) e pubblicazioni di linguistica, “La pentola dell’esistenza. 1000 e più proverbi e sentenze castelluccesi” (EditricErmes, 2009), è un “narratore passionale e misterioso che racconta l’uomo e la natura con la veemenza di Verga e l’erotismo di Lawrence” (R. Nigro).
Nel 1981 ha vinto il Premio di poesia Città di Legnano Giuseppe Tirinnanzi con i versi “Non alghe d’oro, ma frutti di vivissimo fuoco”. Nel 2006, il Museo Civico di Storia Naturale di Jesolo gli ha conferito la medaglia d’oro con diploma di merito alla carriera letteraria. Ama definirsi un navigatore di boschi e accarezza l’idea che un giorno la propria lapide riporti incise le parole di Cesare Pavese: “Fin da ragazzo, mi pareva che andando per i boschi senza un cane avrei perduto troppa parte della vita e dell’occulto della terra”.

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