Nicola Caputi difende il suo operato e passa al contrattacco

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I venti di tempesta sulla Giunta comunale di Bernalda si sono calmati già da alcuni giorni ed ora è tempo di riflessioni: i cambiamenti avvenuti in seno all’Esecutivo jonico girano intorno alla figura dell’ormai ex Assessore alla Cultura Nicola Caputi, sostituito da Domenico Calabrese nel Consiglio Comunale dello scorso 10 febbraio. Nicola Caputi, entrato in conflitto con i suoi ex alleati e “defenestrato” dall’Amministrazione Tataranno racconta i suoi otto mesi da assessore e difende i risultati raggiunti: ” A mente fredda confermo che le motivazioni che hanno provocato il mio allontanamento dalla Giunta di Bernalda sono tutt’ora incomprensibili e colpisce la mancata esternazione dei criteri con cui il sindaco Domenico Tataranno ha giudicato il mio operato e quello dei miei colleghi assessori, tutti confermati al loro posto. In questi otto mesi di mandato- continua Caputi- tanti sono stati gli obiettivi raggiunti dal sottoscritto e numerosi sono quelli di cui la stessa Amministrazione si è fregiata sia tramite i social network che tramite le testate giornalistiche regionali. Innanzitutto un grande risultato raggiunto è stato l’aver rispettato la promessa di iniziare la mensa scolastica il primo ottobre: quasi un miracolo, visti i precedenti. Il mio lavoro si è incentrato sul rapporto con le associazioni, promuovendo una continua collaborazione nella promozione del territorio, coronata con l’approvazione del regolamento delle associazioni. Un’autentica novità è stata la creazione del cartellone degli eventi estivi e natalizi, fortemente voluto per valorizzare le manifestazioni organizzate per promuovere tradizioni, cucina e peculiarità del nostro territorio. Al centro della mia azione c’è stato il centro storico, teatro di numerosissimi eventi, che ha saputo ospitare centinaia di persone tra turisti e cittadini”. Tra gli altri risultati conseguiti, Nicola Caputi ha sottolineato l’opera di recupero degli edifici scolastici e la creazione di una linea Wi-Fi gratuita in Piazza Plebiscito che ha permesso ad oltre mille utenti di accedere ad internet in maniera totalmente gratuita: ” Ho lavorato alacremente anche per quadruplicare la velocità della rete internet negli uffici comunali, mentre è stata assicurata un’assistenza specializzata per i disabili; inoltre ai Lavoratori Socialmente Utili sono state affidate mansioni più consone alle loro competenze per una loro migliore valorizzazione. Nonostante il mio grande impegno per la comunità e i risultati raggiunti, sono stato allontanato senza nessun confronto all’interno della compagine politica, ne tantomeno all’interno della maggioranza di governo”. Caputi passa poi al contrattacco: “Sono stato accusato di assenteismo, ma statisticamente nel 2014 sono risultato il più presente alle assemblee di Giunta, tenutesi in media una alla settimana. Nel nuovo anno, invece, il trend si è improvvisamente modificato: in due settimane, la Giunta si è riunita una volta al giorno, con evidenti esborsi per oneri previdenziali, e nessuna convocazione ufficiale è giunta al sottoscritto. Interpreto questo improvviso cambiamento nelle modalità di lavoro della macchina amministrativa come una mossa per giustificare la mia successiva revoca: infatti, dopo il 10 febbraio, la Giunta è tornata al precedente regime organizzativo. E questo non fa che avallare la mia tesi”. Caputi lega la sua revoca ad alcuni eventi spiacevoli accaduti nelle scorse settimane: ” Prima di me ben due dirigenti comunali sono saltati senza alcun confronto in Giunta: il dirigente degli affari Istituzionali, rimosso dopo aver subito pressioni da parte del Presidente del Consiglio affinchè gli incarichi dell’Ente fossero predeterminati, e il dirigente della P.O. n.5 costretto alle dimissioni dopo aver subito pressioni con metodi intimidatori ed ingiustificate convocazioni dal Nucleo di Valutazione”. Un clima pesante all’interno della Casa Municipale bernaldese che lo stesso Caputi pone come fondamento delle sue dimissioni d’ufficio: “Alla luce di tutto ciò, appare più semplice capire il motivo della mia revoca, unica e sola all’interno del rimpasto amministrativo. Improvvisamente, senza una motivazione valida, il più suffragato del paese si ritrova fuori dalla giunta che ha sostenuto ed ha contribuito a far vincere.
Sono vicende che devono far riflettere, ai limiti della trasparenza e della tanto millantata meritocrazia.
Da oggi viene meno la mia fiducia incondizionata nei confronti di questa maggioranza politica- conclude il giovane consigliere- Mi assumerò di volta in volta la responsabilità di votare solo gli atti che riterrò meritevoli per la crescita della mia Bernalda”.

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