“Parliamo di Fibrosi Cistica” a Bernalda con la locale sezione MASCI

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Il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani di Bernalda ha organizzato una tavola rotonda per affrontare e discutere circa una malattia che, tra quelle considerate rare, è la più pericolosa: “Parliamo di fibrosi cistica” ha come intento fondamentale proprio quello di far conoscere le peculiarità di una malattia così diffusa e le difficoltà che le famiglie che ne sono colpite devono affrontare quotidianamente. La fibrosi cistica è una malattia genetica mortale che colpisce giovani e adulti: non esiste una cura risolutiva, ma terapie che garantiscono uno standard di vita elevato; tale male è multiorgano, ma colpisce soprattutto apparato digerente e polmoni.
Emanuele Frangione, membro del MASCI di Bernalda, ha spiegato come è nata l’idea del convegno: “Da pochi mesi abbiamo formato la sezione MASCI anche a Bernalda e, dai contatti con la sezione di Potenza, abbiamo deciso di ospitare un convegno incentrato su una così grave malattia proprio perché i nostri amici potentini sono da anni attivi nel volontariato con i soggetti colpiti dalla fibrosi cistica e abbiamo deciso di collaborare per far conoscere la malattia alla gente e dare un contributo alla ricerca al fine di sconfiggere il male. Anche grazie all’impegno del MASCI di Potenza-continua lo scout bernaldese- oggi il nostro capoluogo ha un reparto per la cura di fibrosi cistica che è tra i più rinomati a livello nazionale. Oltre che per la sensibilizzazione, il convegno servirà anche a far sentire la nostra vicinanza a quelle famiglie di Bernalda che devono convivere con questa malattia”. Presente alla tavola rotonda di venerdì 24 ottobre anche il presidente della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Potenza Mimmo Iacobuzio che illustrerà l’impegno e le attività della sua fondazione nella lotta al male in questione. L’incontro, che si terrà presso le sale della Parrocchia Mater Ecclesiae di Bernalda a partire dalle ore 20:30, sarà un momento importante per prendere coscienza della malattia, della sua pericolosità, ma soprattutto per dimostrare solidarietà e vicinanza a chi ne è colpito attraverso piccoli gesti che potranno aiutare a debellare la fibrosi cistica.

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