Parte la Ztl a Matera, non mancano i malumori

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Sassi e centro storico off limit da una settimana con l’entrata in funzione della Zona a Traffico Limitato, seppure sperimentalmente. Per sessanta giorni dal 19 luglio scorso i materani che transiteranno nelle zone dove vige la Ztl non saranno multati, ma saranno “avvisati” da una lettera che si è transitato senza autorizzazione in una zona riservata ai pendoni.
Dal 19 settembre partiranno invece le sanzioni. Durante questi sessanta giorni i cittadini possono far pervenire al Comune le loro osservazioni in modo che l’Amministrazione possa calibrare meglio la gestione della Ztl. Non è la prima volta che si tenta di pedonalizzare i Sassi ed il centro storico ma finora ci sono sempre state molte resistenze e perplessità sulle modalità di attuazione della Ztl, penalizzando l’efficacia dei provvedimenti adottati. Il comune ha fissato le nuove disposizioni prevedendo tre aree con orari diversificati e fasce orarie “finestra” per il carico e scarico delle merci: area centro storico con tre ztl differenziate (Prefettura, mercato, centro storico); area Duomo-San Biagio con ztl Civita e San Biagio; area Sassi. Nei Sassi e’ istituito il divieto di sosta permanente. I permessi
potranno richiedersi on line sul portale del Comune di Matera sia a favore dei residenti sia per i commercianti del centro storico per i quali sono previsti abbonamenti a prezzi agevolati sia presso il parcheggio di via Lucana (3° piano) sia per la sosta nelle strisce blu. Oltre alle sei zone a traffico limitato sono istituite 14 Aree Pedonali Urbane (APU) (via Ridola, piazza Pascoli, vico Case nuove, piazza del Sedile, via del Corso, piazza Vittorio Veneto, via San Biagio, via Santa Cesarea, piazza Ascanio Persio, via Riscatto, via San Potito, piazza San Pietro, vico Solitaio, piazza Firrao).
Nelle aree pedonali non possono transitare e sostare nemmeno i mezzi in uso ai diversamente abili per i quali, pertanto, sono stati messi a disposizione 26 stalli riservati nella viabilità limitrofa.
L’amministrazione comunale auspica di rendere più moderno il sistema di controllo del traffico nel cuore cittadino e di limitare l’inquinamento da emissioni garantendo ai pedoni, e ai turisti, una maggiore godibilità del patrimonio storico e architettonico”. Non mancano però i malumori. Con la Zona a traffico limitato nei Sassi si metterebbero a rischi circa 500 posti di lavoro soprattutto tra gli addetti alle attività alberghiere e di ristorazione. Le critiche al provvedimento della Ztl arrivano soprattutto da residenti, operatori commerciali e turistici della zona, che temono di vedere ridimensionati i loro affari in un momento già difficile come questo. “Noi siamo d’accordo con l’istituzione della zona a traffico limitato ma prima di attuarla è necessario mettere in piedi tutti i servizi essenziali che una quartiere grande e popolato come i sassi deve obbligatoriamente avere.
Prima di rendere esecutiva la zona a traffico limitato non sarebbe stato forse opportuno segnalare, sistemare, pulire ed illuminare i percorsi pedonali? In quanti scenderanno effettivamente nei Sassi percorrendo sentieri dissestati e infestati dalle erbe e, di sera, pericolosamente bui?” Queste sono solo alcune delle perplessità dei commercianti che immaginano scenari ancora più cupi con l’arrivo dell’autunno quando il freddo e la pioggia scoraggiano chiunque ad avventurarsi nei Sassi a piedi.
Altre proteste arrivano dai residenti e dagli operatori economici delle aree Ztl e riguardano il costo da sostenere per avere il pass. L’amministrazione chiede quasi 30 euro a vettura per ottenere il permesso di circolazione. Nel dettaglio l’istanza va predisposta su apposito modulo e corredata da una marca da bollo di 14,62 euro, in più occorre versare 15 euro quali diritti di istruttoria e segreteria. Considerato l’alto numero di attività e residenti tra Sassi e centro storico sorge il dubbio che anche questo sia un modo per rimpinguare le casse comunali. Infine, secondo residenti e commercianti risultano tante le dichiarazioni da produrre per ottenere un pass che l’Amministrazione avrebbe potuto predisporre in automatico agli aventi diritto basandosi sui dati dell’anagrafe, un po come succede con i cambi di residenza quando si dichiara al Comune la targa del veicolo di cui si è proprietari per ottenere l’aggiornamento della carta di circolazione.

Articolo di Giovanni Martemucci

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