Pesante il bilancio di “Spiagge e fondali puliti 2014”, l’evento promosso da Legambiente Pisticci

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Con l’approssimarsi della stagione balneare estiva, Legambiente circolo di Pisticci, ha rinnovato il consueto appuntamento con l’iniziativa “spiagge e fondali puliti 2014” , puntando i riflettori su due concetti fondamentali: l’erosione della costa e la protezione del sistema dunale che, insieme alla presenza dei rifiuti spiaggiati in prossimità della foce del fiume Cavone, rappresentano la problematica principale del litorale.
Tra le conseguenze delle alluvioni dello scorso inverno vi è, nell’area di spiaggia libera pisticcese, un notevole accumulo di rifiuti che ancora permangono abbandonati in uno stato di evidente degrado accentuato dal recente incendio che ha interessato tutto il materiale vegetale, misto a rifiuti delle più svariate categorie trasportati dal fiume in seguito alle piene invernali, e la vegetazione dunale stessa.
L’area interessata, che si estende per una lunghezza di circa 500 m parallelamente alla linea di costa e di larghezza di circa 100, risulta essere di proprietà del Demanio Pubblico dello Stato, nonché Area SIC (Sito di Interesse Comunitario), protetto a livello nazionale per le valenze naturalistiche e per la conservazione degli habitat. Essa necessita di interventi urgenti e straordinari, come già segnalato dal Comune di Pisticci agli Enti competenti (Ministero,Regione,Corpo Forestale…) il cui importo, pari a 80 mila euro, è stato stimato nella scheda compilata dal Comune e trasmessa al Dipartimento di Protezione Civile regionale nell’ambito della ricognizione dei fabbisogni di interventi relativi agli effetti degli eventi alluvionali dello scorso inverno (OCDPC 145-151/2014).
Nella mattinata di sabato 24 maggio, i volontari di Legambiente, insieme agli alunni e i professori delle classi Ia e Ib del Liceo Classico G. Fortunato di Pisticci, dopo un primo momento dedicato a conoscere le problematiche prima descritte e gli obiettivi della giornata, sono stati impegnati a ripulire l’arenile dal lido San Basilio fino alla foce del fiume cavone, censendo contemporaneamente quanto ritrovato e riportando i dati in una scheda appositamente realizzata su protocollo scientifico del Ministero dell’Ambiente e di Ispra.
L’iniziativa ha consentito di portare alla luce: plastiche e rifiuti dell’agricoltura – cassette, tubi, flaconi di fertilizzanti e oli (46%), fazzoletti (14%), mozziconi di sigarette (8%), carta e cartone (10%), vetro (7%), alluminio (3%). Oltre ad essi rifiuti automobilistici – cerchioni e pneumatici, pezzi di carrozzeria, sedili, fanali (1%); rifiuti da pesca – reti e ami (4%); elettrodomestici, gomme e ceramici (3%), contenitori in ferro corrosi – serbatoi, secchi e reti metalliche (2%); rifiuti sanitari – flebo, profilattici, farmaci (1%). – si veda il grafico.
Obiettivo dello studio, inserito in una più ampia indagine a livello nazionale, è stato quello di indagare la quantità e la tipologia di rifiuti presenti sulle spiagge italiane e del mediterraneo al fine di contribuire all’applicazione della direttiva europea sulla Marine Strategy. Un provvedimento che dà chiare indicazioni sull’impatto dei rifiuti marini e sull’obbligo di intervenire e che rappresenta un’importantissima occasione affinché si attuino finalmente politiche coordinate tra i diversi settori che riguardano il mare.
L’esperienza è stata altamente formativa e divertente, come dicono i partecipanti, in particolare i liceali nelle loro riflessioni tradotte in articoli che, insieme ai risultati del censimento, verranno presentati nel corso di un prossimo appuntamento organizzato a scuola al fine di dare una più ampia visibilità all’iniziativa a cui essi hanno partecipato.
Visto e toccato con mano il problema, il circolo Legambiente Pisticci, invita Istituzioni ed Enti competenti a visitare quell’area ed a dare risposte e garanzie sulle condizioni di balneabilità e fruibilità di quel tratto di spiaggia.
L’iniziativa svolta ha infatti permesso di constatare che su quel tratto di spiaggia vi sono, far i più rilevanti, vetri frantumati, contenitori ferrosi di grandi dimensioni arruginiti e taglienti, materiali di scarto dell’agricoltura, liquidi sintetici, rifiuti sanitari, i cui detriti sono mescolati alla sabbia con cui si gioca e su cui ci si stende al sole, e bagnati dall’acqua del mare in cui troviamo refrigerio dalla calura estiva.
L’appello è rivolto pertanto a tutte le autorità competenti affinchè si intraprendano con la massima urgenza, tutte le azioni e le misure necessarie a risolvere tempestivamente il problema, nell’ottica della riduzione dei rischi e della protezione dell’ambiente.
I rifiuti marini hanno un impatto pesante sugli ecosistemi, sull’economia e sul turismo, e soprattutto sulla salute di tutti i cittadini.

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