Spazzatura ovunque. L’unica certezza di Matera Capitale della Cultura 2019

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Cumuli di rifiuti di varia natura fuori dai cassonetti strapieni in ogni isola ecologica dal centro alla periferia. E’ questa l’immagine dominante da diversi giorni nella città di Matera. Le segnalazioni dei cittadini fioccano in redazione, corredate con tanto di foto che immortalano scene di ordinario degrado urbano.
Rifiuti che non vengono raccolti da diversi giorni rimangono esposti agli agenti atmosferici e con i primi caldi dei giorni scorsi iniziano a puzzare e ad attrarre i topi. Il degrado avanza con i cumuli di spazzatura che crescono a vista d’occhio e l’inspiegabile mancata raccolta che dovrebbe avvenire con cadenza giornaliera da parte della ditta appaltatrice dei lavori per conto del Comune di Matera, Progetto Ambiente. Di fatto questo non succede e i rifiuti si accumulano sui marciapiedi, per strada, nelle aiuole, Ma cosa ancora più grave i cittadini che trovano pieno il cassonetto del secco per evitare di lasciare in strada le buste dei rifiuti le mettono nei cassonetti della plastica, del cartone o dell’umido. Viceversa laddove sono pieni i cassonetti dell’umido, questa componente dei rifiuti viene buttata nel secco o peggio ancora nella plastica. Insomma la mancata raccolta finisce per rendere inutile la differenziazione stessa dei rifiuti. E in questi giorni, come documentato ampiamente dal reportage fotografico, il caos è totale: i rifiuti si mischiano e c’è da pensare che vengano conferiti in discarica così come sono, visto che la piattaforma di raccolta non differenzia certo a valle del processo. Da non trascurare poi l’immagine di grande degrado che la città offre a cittadini e turisti in questi giorni. Un’immagine di sporcizia e disordine per niente in linea con il ruolo di Matera Capitale della Cultura. Da Progetto Ambiente il responsabile della piattaforma fa sapere che “la mancata raccolta è imputabile ad un mezzo fuori uso, proprio quello che svuota i bidoni del secco”. Poco più che una giustificazione di comodo visto che non c’è solo un mezzo ad operare e che la situazione di degrado non riguarda soltanto la zona Nord di Matera ma interessa tutta la città. Al di la delle giustificazioni di circostanza, gli uffici comunali e l’assessore al ramo Zoccali dovrebbero controllare il funzionamento del servizio e mettere mano alla convenzione tra Comune e Progetto Ambiente per far rispettare i protocolli ed eventualmente sanzionare la ditta, una volta accertate le responsabilità. In più, nelle isole ecologiche si accumulano anche rifiuti di varia natura come ingombranti, rifiuti speciali e rifiuti elettronici che rimangono lì per settimane. In sostanza gli operatori ecologici si limitano a raccogliere solo la parte di rifiuto differenziato di cui si occupano, come è giusto che sia, ma evidentemente non segnalano ai loro uffici la presenza di rifiuti speciali o ingombranti per farli raccogliere dal personale addetto. Così rifiuti ingombranti, speciali e pericolosi rimangono per strada e sui marciapiedi per settimane come accade al Rione Piccinello, di fronte all’ex stabilimento Barilla: qui il degrado è totale e continuo, nel senso che dura da mesi. Infine segnaliamo che da diversi mesi una vera e propria discarica abusiva si trova all’uscita di “Matera centro” in zona Aia del Cavallo. Qui in un tratto della strada che portava a La Martella c’è di tutto: amianto, vecchie gomme, vetri, detriti dell’edilizia, mobili, sanitari. Una discarica a cielo aperto di cui nessuno sembra essere a conoscenza negli uffici comunali.
Giovanni Martemucci

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