La solidarietà del FAP ai giornalisti Miolla e D’Alessandro e al tenente Di Bello

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Il Forum Ambientale Permanente del Comune di Pisticci esprime la sua solidarietà al giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno Piero Miolla, al direttore responsabile della testata Pisticci.com, Roberto D’Alessandro, e al tenente Giuseppe Di Bello, raggiunti in questi giorni da una diffida e richiesta di risarcimento danni da parte di Tecnoparco, per il presunto intento diffamatorio contenuto in alcune frasi di un articolo che trattava dell’inquinamento in Valbasento, nello specifico dove faceva riferimento alle attività di trattamento reflui svolte dalla società.
Non è tollerabile che la libertà di cronaca, e più in generale la libertà di espressione, siano oggetto di un’azione intimidatoria tendente di fatto a limitare anche quel diritto ad un ambiente salubre che lo stesso FAP esercita per statuto. La questione dell’inquinamento nell’area industriale di Pisticci Scalo è, infatti, al centro del documento programmatico – condiviso anche dal Sindaco di Pisticci, Vito Anio Di Trani, e dall’Assessore comunale all’Ambiente, Pasquale Domenico Grieco – presentato dal Forum nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Pisticci il 7 aprile scorso, durante la quale è stato invocato il principio di precauzione e quindi la cessazione in Valbasento di tutte le attività impattanti, pure in assenza di una valutazione completa e conclusiva del rischio.
Tecnoparco, seppur autorizzata e seppur esercitando la propria attività secondo le norme di legge, rappresenta comunque una fonte di inquinamento non più accettabile in un quadro di sostenibilità esaurita. Per questo motivo il FAP ha già chiesto una presa di posizione forte da parte delle istituzioni, tendente a far prevalere le esigenze connesse alla protezione della salute, dell’aria, dell’acqua e del suolo, rispetto ai meri interessi economici. Peraltro, giova ricordare che Tecnoparco, assieme ad Eni, è sotto inchiesta da parte della Direzione Antimafia di Potenza per presunti reati di tipo ambientale.
Tra l’altro, è la stessa società valbasentana, pure nata con tutt’altri scopi disattesi da tempo, a dichiarare annualmente al “Registro europeo degli inquinanti rilasciati e trasferiti” (l’E-PRTR) – accessibile alla pagina http://prtr.ec.europa.eu/ – dati allarmanti se messi in correlazione con la situazione di degrado ambientale in cui già versa l’area, individuata nel 2002 come Sito di Interesse Nazionale (SIN) da bonificare.
Tra il 2002 e il 2012 Tecnoparco ha dichiarato di aver immesso in aria e in acqua diverse sostanze inquinanti (arsenico, cloruro, mercurio, rame, nichel, piombo,
azoto, zinco, cromo, fluoruro, TOC), in quantità tali da essere individuata fra i grandi impianti a livello europeo obbligati a darne comunicazione a detto Registro, istituito con Regolamento CE N. 166/2006, recepito in Italia con DPR n.157 dell’11 luglio 2011. Questo database dovrebbe fornire “al pubblico, all’industria, agli scienziati, alle compagnie assicurative, agli enti locali, alle organizzazioni non governative e agli altri responsabili in campo decisionale una solida banca dati per i raffronti e per le decisioni future in campo ambientale”, così si legge nel Regolamento che cita anche la convenzione UNECE del 1998 sull’accesso alle informazioni, sottolineando che “un più ampio accesso del pubblico alle informazioni in campo ambientale e la diffusione di tali informazioni contribuiscono ad un’accresciuta sensibilizzazione alle tematiche ambientali, a un libero scambio di opinioni, a una partecipazione più efficace del pubblico ai processi decisionali in materia ambientale e, in ultima analisi, a un ambiente migliore”.
Il contributo che il mondo dell’informazione può dare in questa ottica è imprescindibile. In Valbasento è tempo di fermarsi. E’ tempo che le istituzioni regionali
ripensino le politiche industriali dando ascolto alle istanze provenienti dal territorio per le quali la stampa svolge una irrinunciabile funzione di mediazione tra i cittadini e le istituzioni. Ed è proprio ai rappresentanti delle istituzioni che il FAP, nel rinnovare la sua solidarietà a Miolla, D’Alessandro e Di Bello, affinché facciano sentire la loro voce rispetto ad una vicenda che mette a rischio la tutela di libertà individuali, che riteniamo essere posta in termini del tutto strumentali, tanto più che, stando alle normative sopra menzionate, è la stessa Tecnoparco a dover dichiarare tipologie e quantitativi di sostanze inquinanti.

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