Si al petcoke no ai falò di San Giuseppe inquinanti. Il paradosso del Comune di Matera

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Nel giorno in cui a Venusio si protesta contro il petcoke bruciato alla Valdadige, il comune di Matera raccomanda di usare solo legna “buona” per i falò di San Giuseppe. In un comunicato l’assessore comunale all’Ambiente, Rocco Rivelli, e il presidente del Parco della Murgia materana, Pierfrancesco Pellecchia parlano dell’inquinamento chimico che si potrà sprigionare dai falò il prossimo 19 marzo.
“Giustamente – affermano Rivelli e Pellecchia – molti cittadini ci stanno segnalando con preoccupazione che in diversi quartieri si sta accatastando legna di ogni genere, compresi mobili dismessi (tavoli, sedie, etc.) che sono stati realizzati con trattamenti chimici quali vernici o preservanti del legno. Bruciare questa legna, come più volte segnalato nelle normative europee, significa immettere nell’aria sostanze nocive alla salute e all’ambiente come la diossina. Se poi il rogo dovesse coinvolgere anche oggetti di plastica l’effetto dannoso per la salute e l’ambiente sarebbe sicuramente peggiore. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini che vogliono praticare questo antico rito a osservare la massima attenzione utilizzando solo legname idoneo. Le tradizioni – concludono Pellecchia e Rivelli – vanno mantenute, ma senza il rischio di avvelenare noi e l’ambiente”. Queste parole sembrano una vera e prorpia offesa alle persone che vivono a Venusio ed ai materani che da tempo vogliono chiarezza sui rischi di contaminazione dell’aria ad opera dello stabilimento Italcementi di Murgia Tirlecchia. Come dire ci si preoccupa della presunta quota di inquinanti di falò che arderanno, una serata, per due ore e si fa passo “allegramente” sulle continue emissioni (24 ore su 24) di queste industrie… Ma questa è la città del paradosso.

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