Critiche alle nuove piste ciclabili

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Fanno discutere per la loro pericolosità le nuove piste ciclabili realizzate dal comune su via Carlo Levi, la circonvallazione della città dei Sassi, utilizzata ogni giorno da migliaia di automobilisti. Si tratta di alcune centinaia di metri di piste ciclabili (una per ogni lato della strada) delimitate solamente da una linea gialla a terra, su una via trafficatissima. Dunque un percorso ciclabile poco sicuro visto che la linea orizzontale di demarcazione non costituisce certo una barriera fisica e permette facilmente alle auto di invadere la corsia riservata ai ciclisti.
La scarsa sicurezza è dunque alla base delle polemiche sulle piste ciclabili annunciate con grande enfasi dal Comune in nome della mobilità sostenibile e che invece si rivelano interventi tecnicamente miseri (un nastro di asfalto nuovo e una striscia di demarcazione) e poco protettivi per chi va in bici caratterizzati da continue intersezioni. Ma non è tutto, presto ne arriveranno altri 5 km che, si presume, saranno realizzate con lo stesso criterio, cioè senza tenere conto della sicurezza dei ciclisti.
“E’ un caso – dichiara il consigliere comunale del Pdl, Adriano Pedicini – che dopo anni ed anni di ciclismo, dopo aver percorso in bici tutte le strade della nazione, mi ritrovi a parlare di piste ciclabili nella nostra città. Non posso sottrarmi dall’essere fortemente critico sulla imminente realizzazione di ulteriori 5 km di piste ciclabili nel centro cittadino. Insomma, la mia passione sportiva per le due ruote, mi impone di intervenire criticamente su scelte di mobilità sostenibile sostenute da questa amministrazione comunale che farebbero sorridere qualunque realtà che ha effettivamente a cuore la mobilità sostenibile e realizza vere piste ciclabili utilizzabili soprattutto dai più piccoli. Si stanno sperperando 546.000 euro di denaro pubblico”.
Le critiche alla mobilità sostenibile per la realizzazione di piste ciclabili inutilizzate e realizzate in luoghi di grandi ingorghi stradali, tanto da essere considerate da ciclisti e automobilisti, (laddove già ci sono), inservibili e pericolose. Critiche che non hanno scalfito le scelte di questa Amministrazione che, è prossima alla realizzazione di nuove piste ciclabili in pieno centro cittadino. “Il piano annuale delle opere pubbliche – afferma Pedicini- le colloca in via Dante, via Lazzazzera, via Aldo Moro, via Gattini, via Lanera, via Annibale di Francia e via Castello, ulteriori 5 chilometri di piste ciclabili. Con delibera di giunta nr. 336 del luglio scorso sono stati appaltati i lavori per un importo pari a 546mila euro il cui progetto esecutivo è stato già appaltato. È incredibile che programmi con tali contenuti siano svincolati dalla partecipazione democratica, così come il piano della mobilità urbana che, se pur adottato, non è stato approvato in Consiglio Comunale ed è in netta contraddizione con quanto questa giunta si appresta ad eseguire nelle vie più ingorgate dal traffico. La realizzazione di tali opere sottrarrà incalcolabili aree di parcheggio ed è facile prospettare un incremento del traffico ed una effettiva incapacità di trovare aree di sosta. Il disordine più completo regna sulla mobilità urbana, scelte che sono patrimonio esclusivo del Governo della Città, scippate al Consiglio Comunale. L’adesione ai programmi fondamentali per la città è prerogativa esclusiva del sindaco e al suo impalpabile esecutivo, tant’è che si chiede al Consiglio Comunale di approvare scelte già fatte e lavori già appaltati, mentre cose già decise vengono portate all’attenzione delle commissioni.
Il Piano Urbano della Mobilità, strumento a disposizione dei comuni per definire adeguati progetti per il sistema territorio trasporti, oltre a soddisfare i bisogni di mobilità, deve assicurare l’abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico, la riduzione dei consumi energetici, l’aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale, anche con soluzioni di mobilità sostenibile, dunque l’uso della bici. Il PUM è stato presentato alla stampa nel mese di luglio poi il nulla, i consiglieri non ne conoscono i dettagli, nonostante ciò questa maggioranza, si piega ed approva scriteriate scelte che hanno il sol scopo di sperperare denaro pubblico in opere inutilizzabili, inservibili. Sulla base di tali concetti si adottano fantomatiche ed irrealizzabili visioni per le quali tutta la comunità ne paga le conseguenze in termini di disagi ed uso degli spazi. Si contestano le scelte che vanno in una direzione opposta alla mobilità sostenibile, non è questo il modo per incentivare l’uso della bicicletta”. Questo è un dato incontrovertibile, lo si evidenzia puntualmente in viale delle Nazioni Unite: piste ciclabili in prossimità di ingorghi, utilizzate quali aree di parcheggio, poste in luoghi ad alta densità abitativa e di elevati flussi di veicoli, dove insistono auto e bus, luoghi ove la sosta e la fermata sono inevitabili. Con la imminente realizzazione di 5 chilometri di piste ciclabili questo caos si amplificherà. “Questa Amministrazione – continua Pedicini- è convinta che siano le piste ciclabili a fare il ciclista; non tiene in alcun conto la sicurezza stradale, dell’utente delle due ruote fatto anche di bambini, del benessere che cerca chi usa la bicicletta che lo trova il più possibile distaccato dal traffico veicolare”. In ambito urbano, la realizzazione di piste ciclabili sicure ed efficaci richiede una attenta progettazione. In particolare, devono essere attentamente valutati vari aspetti. Le intersezioni: la pista ciclabile si trova al margine della strada, quindi è la prima fascia che si incontra provenendo da un accesso carrabile o da una strada laterale. Gli automobilisti possono essere tentati di invadere la pista ciclabile ed allinearsi con il margine della strada, con il rischio di travolgere i ciclisti in arrivo. La linea di stop deve essere chiaramente arretrata, e dove necessario possono essere piazzati degli specchi per migliorare la visibilità. L’ingresso e l’uscita dalla pista ciclabile deve essere facile, e se possibile non imporre un rallentamento. Non sappiamo cosa prevede il progetto per le piste ciclabili materane ma se dovessero rimanere così come si prospettano ora sarebbero un vero disastro per gli amanti delle due ruote che invece si aspettano percorsi totalmente segregati cioè percorsi che corrono paralleli a strade aperte al traffico veicolare, ma separati da cordoli, marciapiedi o guard-rail, in modo da rendere fisicamente impossibile la commistione con il traffico veicolare.
“Si contestano –conclude Pedicini- le politiche sulla mobilità sostenibile adottate nei luoghi di maggior traffico, si contesta una spesa di così elevato valore, si contestano realizzazioni di questi progetti lontani da standard reali; il PUM presentato alla stampa non prevedeva assolutamente piste ciclabili lì dove verranno realizzate, era tutt’altro l’impianto progettuale dei tecnici”.

Articolo di Giovanni Martemucci

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