Cultura della Basilicata: i giochi tipici della regione

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La Basilicata è una terra ricca di tradizioni e antichi saperi: tra le espressioni più genuine del suo patrimonio culturale vi sono i giochi popolari, che un tempo animavano le piazze e i campi dei paesi lucani. Questi passatempi, tramandati oralmente di generazione in generazione, rappresentavano non solo una forma di svago, ma anche un prezioso strumento di socializzazione e trasmissione di valori comunitari. In un’epoca in cui l’intrattenimento è sempre più legato alla dimensione digitale, riscoprire i giochi tradizionali della Basilicata permette di mantenere viva una parte fondamentale dell’identità regionale, anche grazie a fiere ed eventi come il Comics, che unisce il gioco alla promozione delle realtà locali. Scopriamone i principali.

Pizzicantò

Uno dei giochi più iconici della tradizione lucana è certamente il Pizzicantò, una sorta di gara di resistenza tra due squadre, solitamente formate da bambini o ragazzi. I partecipanti si affrontano alternandosi nel portare in spalla uno dei compagni della squadra opposta, in un’alternanza continua accompagnata da una filastrocca ritmata, che dà il tempo e la cadenza al gioco. Vince la squadra che riesce a restare più a lungo “in sella”, dimostrando equilibrio, resistenza fisica e spirito di squadra. 

Albero della Cuccagna

Altro gioco tradizionale molto diffuso nei paesi della Basilicata è l’Albero della Cuccagna, spesso presente durante le sagre o le celebrazioni religiose. Si tratta di una prova di forza e destrezza in cui i partecipanti devono arrampicarsi su un palo liscio e scivoloso, reso ancora più difficile dalla presenza di grasso o sapone, per raggiungere premi posizionati sulla sommità. Questo passatempo, all’insegna delle abilità fisiche e dello spirito di gruppo, è stato un classico esempio di spettacolo collettivo, capace di attirare l’interesse dell’intera comunità e di stimolare la competizione in un clima di festa.

Tuzza Muro: mira e strategia

Il Tuzza Muro, conosciuto anche come “batti moneta”, è un gioco semplice ma avvincente che si gioca lanciando monete contro un muro. Vince chi riesce a farle rimbalzare più vicino possibile alla parete. Oltre alla mira, è necessaria una buona strategia: l’angolazione del lancio e la forza impressa alla moneta sono elementi decisivi per ottenere un buon risultato. Diffuso soprattutto tra i bambini e i giovani del dopoguerra, questo gioco rappresentava anche un modo per trascorrere il tempo con poco o nulla, valorizzando l’ingegno più che i mezzi a disposizione. 

Mazza e Pizzico

Mazza e Pizzico è un altro gioco tradizionale molto apprezzato nella cultura lucana, che mette alla prova la coordinazione e prontezza dei partecipanti. Richiede due bastoni di diversa lunghezza: il più corto, il pizzico, viene posizionato a terra e colpito con il bastone più lungo, la mazza, per farlo sollevare e colpirlo al volo. Lo scopo del gioco è lanciare il pizzico il più lontano possibile. Oltre alla forza fisica, il gioco richiede coordinazione, velocità e senso del tempo. Era spesso praticato nei campi o nelle aie, in momenti di pausa dal lavoro agricolo.

Dalla piazza allo schermo: lo svago che cambia

Sebbene questi giochi mantengano un forte valore culturale e simbolico, oggi devono confrontarsi con una realtà profondamente mutata. L’avvento delle tecnologie digitali e la diffusione del gioco online hanno modificato radicalmente le abitudini ludiche, soprattutto tra le nuove generazioni. Ad oggi è molto più semplice trovare ragazzi in grado di conoscere perfettamente i principali termini del poker o le console di videogame, o giochi da tavolo nella loro versione digitale. Più difficile trovare giovani appassionati ai giochi tradizionali da strada. È indubbio che smartphone, console e piattaforme di gioco virtuale abbiano sostituito i giochi all’aperto e il contatto fisico, che se è vero che non si è cancellato del tutto, si può senza dubbio definirlo ridimensionato.

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