La storia del gioco in Basilicata: tra presente e futuro

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La Basilicata è una delle regioni italiane con la storia e le tradizioni più importanti. Non tutti sanno però, che questo territorio ha anche un’altra storia da raccontare: quella legata ai giochi popolari. Oggi parleremo proprio di questo. Di tutti i divertimenti antichi e moderni originari e apprezzati in questa splendida terra e di come si sono mantenuti fino ai nostri giorni.

Iniziamo la nostra rassegna di giochi tipici con il Pizzicantò, variante tutta lucana delle torri umane diffuse nel mondo. Un gioco che è anche un’allegoria della società. La torre dopo essersi composta deve ruotare e il rischio di caduta rappresenta bene quello del mutamento sociale improvviso. Basti pensare che le “costruzioni” umane nel passato simboleggiavano le varie categorie di lavoratori.

Il Pizzicantò è un gioco così importante per la Basilicata che nel 2003 è stato dichiarato addirittura Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. E dal 2009, nella cittadina di Irsina, si tiene il Festival internazionale delle Torri Umane che ogni anno raccoglie partecipanti provenienti da tutto il mondo.

Molto diffuso in Lucania come in altri territori italiani è anche l’Albero della Cuccagna. Lo svolgimento è molto semplice: ci si arrampica su un palo per arrivare a prendere i premi posti più in alto. In passato, per rendere l’impresa più ardua, l’albero veniva cosparso di grasso o olio.

Come in ogni regione del sud, anche in Basilicata è molto radicata la tradizione delle carte. Tra le discipline più apprezzate ci sono il sette e mezzo, gioco simile al blackjack, e gli altri grandi classici come la briscola, il tressette e lo scopone scientifico.

E a sottolineare l’importanza di questo tipo di intrattenimento è arrivato lo scorso anno anche un mazzo di carte dedicate alla Lucania antica. Nate dall’ingegno del disegnatore Davide Santarsiere, originario di Potenza, sono state realizzate sulla base di un’approfondita ricerca storica e antropologica condotta da Noemi Montagnoli. A promuovere l’iniziativa Giuseppe Vendegna, presidente dell’Associazione di promozione sociale Zer0971 che ne ha curato anche la distribuzione in tutta Italia.

Nel mazzo lucano i semi tradizionali sono stati sostituiti dal peperone crusco, dalla moneta di Metaponto, dalla ceramica di Calvello con Aglianico e dalla balestra di Avigliano. Un’opera che va ben al di là del semplice gioco e che può rappresentare un’occasione anche per i più giovani per riscoprire il patrimonio artistico e culturale della Basilicata.

Ma non ci sono soltanto imprese verticali o carte nella tradizione regionale legata al gioco. Molti dei divertimenti tuttora in voga, nacquero nelle strade dei piccoli paesi antichi. Uno dei più famosi è sicuramente la mazza e pizzico. Stiamo parlando di una specie di baseball in cui l’obiettivo era di colpire con una mazza di legno un legno più piccolo o un altro oggetto. Scopo del gioco quello di far arrivare la rudimentale pallina nel punto prestabilito con meno colpi possibile.

Con le monetine, o con dei meno rari e preziosi bottoni, si giocava a tuzza muro. Per chi ama Netflix e i documentari sportivi, è lo stesso gioco in cui Michael Jordan sfida i componenti del suo staff tra una partita e l’altra in The Last Dance. Obiettivo quello di colpire il muro con la monetina e farla cadere più vicino possibile alle altre già ferme a terra.

Molto amati tra i ragazzi anche U cerch’ pa’ maniglia, gioco in cui si doveva tenere in equilibrio un cerchio sopra un pezzo di ferro o un bastone, le corse in solitaria e le corse con la ruota. 

Fin qui abbiamo parlato dei divertimenti più antichi ma è arrivato il momento di chiudere la nostra storia con un gioco totalmente moderno. Stiamo parlando di Lucanum, quiz a premi con domande e risposte su tradizioni, usi e costumi, storia e artisti lucani. Oggi disponibile per smartphone, sia iOS che Android, e presente in italiano e in inglese, Lucanum è nato dalla collaborazione tra la PMI sicula-lucana informatica Srl e alcune tra le aziende più importanti del territorio.

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