Il Lambrusco e la cucina del Sud. Cena degustazione ieri a Matera

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Ieri sera al ristorante Le Bubbole di Palazzo Gattini a Matera il Consorzio Tutela Lambrusco ha organizzato una tappa del tour “Il Lambrusco e la Cucina del Sud”, un progetto avviato in collaborazione con Gambero Rosso, con l’obiettivo di far degustare il Lambrusco delle diverse cantine emiliane in abbinamento alla cucina di diverse zone del Sud Italia, interpretata da alcuni dei migliori chef e ristoranti.

Per ogni vino in degustazione il direttore del Consorzio Tutela Lambrusco, Giacomo Savorini, ne ha illustrato le caratteristiche principali in un clima conviviale.

MENU E VINI IN ABBINAMENTO

Fiore di zucchina e ricotta, pane di Matera baccalà e peperone crusco
In abbinamento:
Albinea Canali – “AC” Lambrusco Reggiano Doc
Cantine Cavicchioli – “Antica Foresteria” Lambrusco di Sorbara Doc
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Uovo pochè, crema parmantier, topinambur e tartufo lucano
In abbinamento:
Cantine Cavicchioli  – “Vigna del Cristo” Lambrusco di Sorbara Doc
Cantina di Carpi e Sorbara – “Dedicato ad Alfredo Molinari” Lambrusco Salamino di Santa Croce Doc
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Fusilli con crema di peperoni arrosto, salsa di burrata, alici e polvere di capperi
In abbinamento:
Cantina di Carpi e Sorbara  – “Omaggio a Gino Friedmann” Lambrusco di Sorbara Doc
Cantina Settecani – “Vini del Re” Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc
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Pancia di antico suino nero lucano cotto a bassa temperatura, prugne, cime di rapa e patata schiacciata
In abbinamento:
Cantina Settecani – “Divino” Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc
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Tartelletta, mandorle amare, pera signora, meringa e polvere di caffè
In abbinamento:
Albinea Canali – “Codarossa” Lambrusco Colli di Scandiano e di Canossa Doc

CONSORZIO TUTELA LAMBRUSCO

Un organismo di tutela, che rappresenta 70 produttori e otto denominazioni tra Modena e Reggio Emilia: Modena DOC, Lambrusco di Sorbara DOC, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC, Reggiano DOC, Colli di Scandiano e di Canossa DOC, oltre a Reno DOC e Bianco di Castelfranco Emilia IGT. Un totale di circa 16.600 ettari vitati nelle due province, di cui circa 10.000 dedicati a Lambrusco, e una produzione che, nel 2021 si è attestata su oltre 46 milioni di bottiglie di Lambrusco DOC. In aggiunta a questi quantitativi, vanno considerati circa 115 milioni di bottiglie di Lambrusco Emilia IGT, che rientrano nell’ambito di tutela del Consorzio Vini Emilia.

La fusione di tre enti di tutela

Il Consorzio Tutela Lambrusco nasce a gennaio 2021 dall’operazione di fusione per incorporazione dei tre precedenti enti di tutela del famoso vino emiliano, ovvero il “Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena”, il “Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e il “Consorzio di Tutela Vini del Reno D.O.C.”.

Il Presidente è Claudio Biondi, il Vicepresidente Davide Frascari e il Direttore Giacomo Savorini.
Quello che ha portato all’unificazione del variegato mondo del Lambrusco è stato un percorso molto lungo: ora il nostro obiettivo è portare avanti le strategie di comunicazione e i progetti di promozione più efficaci, sia a livello nazionale che internazionale, continuando ad apportare un contributo in un settore che, come tutti, ha subito i contraccolpi della recente pandemia, commenta il Presidente Claudio Biondi.

Una nuova brand identity

Il Consorzio ha creato anche una nuova identità visiva, che dà oravolto all’ente in tutti i contesti nei quali è chiamato ad agire. Unabrand identity che fonde alcuni degli elementi essenziali del territorio e del vino che rappresenta, con le tonalità di colore che il Lambrusco assume a seconda delle tante anime di quest’uva: dal rosa chiaro, al rubino, fino al porpora e a quelle che richiamano i caratteristici piccoli frutti rossi, il cui aroma è uno dei fattori più identificativi delle sue bolle. Il capolettera L, l’iniziale di Lambrusco, è poi posizionato all’interno del nuovo brand dalla forma sinusoidale. “Una forma che vuole richiamare il movimento brioso delle bollicine presenti in tutte le versioni di Lambrusco e, allo stesso tempo, ricorda quasi un sigillo, come quelli in ceralacca che chiudono le lettere e i regali più intimi e preziosi, conclude il Presidente.

“Il Lambrusco è il vino dei colori, uno diverso dall’altro aggiunge il Direttore del Consorzio Tutela Lambrusco Giacomo Savorini Nel mondo è identificato come un vino rosso scuro frizzante: abbiamo l’esigenza di far comprendere che esistonotante varietà di lambrusco, con colori e sentori diversi, che possono veicolare esperienze completamente differenti e che, grazie alla loro versatilità e ampia gamma di referenze di qualità, si possono perfettamente abbinare a diverse e numerose tipologie di cucina”.

Nel 2022 è stato lanciato il nuovo sito web www.lambrusco.net: una vetrina nata per raccontare le peculiarità delle sei denominazioni del Lambrusco, tra cui le loro diverse cromaticità, con parole semplici e una veste grafica originale che esce dagli schemi.

Il Consorzio Tutela Lambrusco è inoltre presente sui principali social media:

facebook: www.facebook.com/consorziolambrusco

instagram: @consorziolambrusco

Vitigni

La parola Lambrusco indica una famiglia di dodici vitigni a bacca nera. Autoctoni, sviluppati e diffusi da tempo immemore nella Regione Emilia-Romagna. Il loro uso può essere più o meno esclusivo a seconda delle denominazioni di origine e delle scelte enologiche dei produttori. Si tratta di Sorbara, Grasparossa, Salamino, Foglia Frastagliata, Barghi, Maestri, Marani, Montericco, Oliva, Viadanese, Benetti e Pellegrino.

Lambrusco: le sei denominazioni

Le denominazioni del Lambrusco abbracciano varietà diverse e territori differenti: la provincia di Modena e di Reggio Emilia, dalle zone di pianura a quella collinare, ciascuna con la propria tradizione enologica. Se nel modenese la tendenza predilige il focus su una singola varietà, nel reggiano è tradizionalmente utilizzato un blend/uvaggio di differenti vitigni.

Lambrusco di Sorbara DOC

60% min. Lambrusco di Sorbara, 40% max. Lambrusco Salamino di Santa Croce, 15% max. 
altri Lambruschi e Uva D’Oro

Lambrusco Grasparossa di Castelvetro

85% min. Lambrusco Grasparossa, 15% altri Lambruschi e Malbo Gentile.

Colli di Scandiano e di Canossa

85% min. Lambrusco Maestri, Lambrusco Marani, Lambrusco Salamino, Lambrusco Barghi (congiuntamente o disgiuntamente), 15% max. Malbo Gentile, Marzemino, Croatina, Sgavetta, Termarina e Perla dei Vivi.

Lambrusco Salamino di Santa Croce

85% min. Lambrusco Salamino di Santa Croce, 15% max. altri Lambrusco, Ancellotta e Fortana

Modena DOC

85% min. Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Salamino, Lambrusco di Sorbara; Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco Oliva, Lambrusco a foglia frastagliata (congiuntamente o disgiuntamente), 15% max.Ancellotta, Malbo Gentile, Fortana.

Reggiano DOC

85% min. Lambrusco Marani, Lambrusco Salamino, Lambrusco Montericco, Lambrusco Maestri, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Viadanese, Lambrusco Oliva, Lambrusco Barghi (congiuntamente o disgiuntamente), 15% max.
Ancellotta, Malbo Gentile, Lambrusco a foglia frastagliata, Fogarina.

Export

Il Consorzio punta a rafforzare le attività di promozione e comunicazione non solo in Italia ma anche all’estero. Il Lambrusco è uno dei vini più diffusi a livello mondiale e, oltre all’Italia – scendendo nel dettaglio dei paesi esteri – la Germania e gli Stati Uniti rappresentano gli altri mercati dai volumi più importanti. Tra quelli emergenti abbiamo Asia, con Cina e Giappone, e Sud America, con il Messico e il Brasile, oltre al Regno Unito. Complessivamente, tra DOC e (soprattutto) IGT, varca i confini nazionali circa il 60% della produzione.

I “Giovani del Lambrusco”

Protagonisti di alcune iniziative di comunicazione realizzate dalConsorzio Tutela Lambrusco, i produttori del “Gruppo Giovani” sono ambasciatori del lambrusco nel mondo. Si tratta di referenti che, mediamente, parlano perfettamente due lingue, conoscono il prodotto e sono desiderosi di condividere con i nuovi consumatori – sempre più attenti e curiosi la loro tradizione. La nuova generazione del lambrusco ha energia, ha viaggiato, ha visitato e assaggiato vini prodotti nelle migliori zone vitivinicole del mondo. Sono pronti per portare idee e iniziative e per raccontare a tutti il vero lambrusco. Producono e rappresentano un vino che, per quanto storico, presenta caratteristiche organoletticheestremamente contemporanee. Le nuove generazioni di sommelier in tutto il mondo cercano vini freschi, versatili e piacevoli. Il lambrusco raccoglie tutto questo. È’ un vino facile solo e soltanto poiché è facile finirne una bottiglia. Ma il lambrusco ha dellecaratteristiche complesse: ha differenti varietà al suo interno e può essere prodotto con svariati metodi. Il lambrusco è un universo di sfumature e colori che vanno raccontati al mondo.

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